A levante ed a breve distanza di San-Pietro, villaggio posto sulla via di Cormaggiore […] sorge un poggio, la cui circonferenza sarà di 5 km e la vetta alta più di due centinaja di metri: si è questo il monte Tole che […] offre una breve pianura detta di Torretta […] Questo piano, il cui terreno è magro, arido, sassoso, di pochissimo fondo, è colto a viti, le quali poste a filari, sostenute da brevi piuoli, e governate assai basse, portano il frutto a perfetta maturità, che è anche molto sollecitata dal riverbero del calore, che il sole accumula sovra e per entro ai frequentissimi ciottoli. […] I loro grappoli impiccioliti, neri, e polverosi, o radono il terreno, o vi stanno sopra distesi: gli acini di cui una gran parte è molto appassita, riduconsi anch’essi a metà della loro grossezza ordinaria, contengono una polpa densa, sciropposa, dolcissima; e danno un vino, che può annoverarsi tra i migliori d’Italia” (Lorenzo Francesco Gatta Saggio sulle viti e sui vini della Valle d’Aosta Rudy Sandy Editore, approfondimenti a cura di Rudy Sandi). A questo non serve aggiungere nulla se non l’intenzione di ricordare la storia del grande vino di Torretta rosso e passito.

VIGNETI DI ORIGINE: Cru Torrette nel comune di Saint-Pierre
VARIETÀ UVE: 100% Petit Rouge con appassimento in cassettine per circa 20 giorni
SUOLO: Substrato di rocce carbonatiche con depositi granitici di origine glaciale (Sabbioso)
ALTITUDINE VIGNETI: 750 mslm
ETÀ MEDIA VITI: 22 anni
ESPOSIZIONE: Sud
DENSITÀ IMPIANTO: 9000 ceppi per ettaro
RESA PER ETTARO: 9000 Kg
ALLEVAMENTO: Guyot
VENDEMMIA: Ultima settimana di settembre
MATURAZIONE: Barriques in rovere di più passaggi per 24 mesi
GRADO ALCOLICO: 15%
BOTTIGLIE PRODOTTE: 400
FORMATI: 750 ml, 1500 ml

LA VISTA

Rosso rubino impenetrabile.

IL NASO

Naso potente, soprano, con un profilo di alta nobiltà, capace di raccontare frutta sciroppata e caramellata, con i fichi, le more e le amarene a farla da padrone. Viola, malva, lavanda a supportare un profumo netto di tostatura dolce di caffé, cacao, karcadé. Termina sfumando su ricordi di cuoio e pepe nero.

LA BOCCA

L’equilibrio ricorda una macchia d’olio che si propaga uniformemente sulla superficie di un piatto andando a toccare componenti differenti tra loro che però insieme compongono una grande sinfonia. Freschezza e salinità a fare da contraltare a un sorso pieno, morbido e quasi dolce. Molto persistente.

ABBINAMENTI

Filetto di manzo con riduzione ai frutti di bosco.

Rosso rubino impenetrabile, tetrocriptico. Nasopotente, soprano, con un profilo di altanobiltà, capace di raccontare di frutta sciroppata e caramellata, con i fichi le more e le amarene a farla da padrone. Viola, malva, lavanda a supportare un profumo netto di tostatura dolce di caffé, cacao, karcadé. Termina sfumando su ricordi di cuoio e pepe nero. Il sorso è la chiusura della Turandot: un’apoteosi. L’equilibrio ricorda una macchia d’olio che si propaga uniformemente sulla superficie di un piatto andando a toccare componenti differenti tra loro che però insieme compongono una grande sinfonia. Freschezza e salinità a fare da contraltare a un sorso pieno, morbido e quasi dolce. Molto persistente.

ABBINAMENTI: Filetto alla griglia in salsa barbecue.
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